Bologna: nude in Piazza Maggiore per denunciare l'oppressione di terre e corpi

14 Feb 2024 - Extinction Rebellion Italia
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Bologna, 14/02/2024 - Le attiviste di Extinction Rebellion si sono spogliate davanti alla fontana del Nettuno in Piazza Maggiore. Un gesto simbolico, il giorno di San Valentino per denunciare “l’amore tossico” del governo nei confronti di terra e corpi.

Nel giorno di San Valentino, alcune attiviste di Extinction Rebellion si sono spogliate davanti alla fontana del Nettuno in piazza Maggiore, a Bologna, per denunciare le politiche climatiche del governo italiano. Era presente anche una persona vestita da Cupido, che scagliava simbolicamente delle frecce sui loro corpi “simbolo dell’amore tossico del governo per la natura e per il corpo femminile”, come riporta Extinction Rebellion. “Ma quale amore su un pianeta tossico?” si legge infatti sullo striscione.

È la terza azione in una giornata, dopo quelle avvenute questa mattina a Torino e a Milano. “Scendiamo in piazza oggi per denunciare l’abuso della terra e dei corpi da parte di chi sta guidando questo governo” spiega Claudia, attivista del movimento. “Giorno dopo giorno, assistiamo a dichiarazioni e politiche climatiche in aperto contrasto con gli allarmi lanciati dalla comunità scientifica, nonostante gli effetti di questa crisi siano ormai sotto i nostri occhi”. È passato quasi un anno dalle alluvioni che hanno colpito l’Emilia Romagna, che hanno causato alcuni morti e lo sfollamento di migliaia di persone, con una stima di danni di circa 9 miliardi di euro. Nel frattempo, il consumo di suolo continua a crescere senza tregua e il governo italiano ha annunciato di voler trasformare l’Italia in un hub del gas, un combustibile fossile che contribuisce in maniera determinante al riscaldamento del pianeta.

La scelta del giorno di San Valentino non è inoltre casuale: le attiviste vogliono sottolineare il rapporto fra oppressione di genere e sfruttamento del pianeta. «Vogliamo ricordare che non esiste giustizia climatica senza quella sociale: la struttura che sta alla base delle oppressioni di genere è infatti la stessa che continua a sfruttare e controllare le risorse naturali» spiega Bianca «Il sistema che ha portato all’emergenza eco-climatica nella quale ci troviamo è lo stesso che discrimina, uccide e mercifica i corpi delle donne» aggiunge.

Quello del 2024 è stato il gennaio più caldo mai registrato, arrivato al termine di 12 mesi consecutivi in cui per la prima volta la temperatura media globale è stata al di sopra degli 1,5°C. Gli effetti dell’innalzamento delle temperature sono visibili e tragici ovunque. Già a febbraio diverse regioni d’Europa si trovano in emergenza siccità. Dalla Spagna, dove in alcune regioni non piove ormai da tre anni, all’Italia, in cui Sicilia e la Sardegna sono costrette ormai da settimane a ricorrere al razionamento idrico. Come ripetuto dall’UNEP (United Nations Environmental Program) e dall’IPCC (Intergovernamental Panel on Climate Change) “per avere una reale mitigazione serve innanzitutto diminuire la produzione di gas serra”.

Ma chi governa, in Italia, sembra avere altre priorità.

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